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Delusione Faletti
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- Pubblicato Lunedì, 29 Giugno 2009 19:07
Ho comprato qualche settimana fa il libro di Faletti "io sono Dio", e devo dire che dopo averne letto un centinaio di pagine, esso giace ora immobile e ricoperto di polvere sulla scrivania da un bel pò. E non mi viene manco voglia di riaprirlo. Piuttosto che " Io sono Dio" sembra ei fu. Ei fu uno scrittore.
Voi penserete che questo sia il mio primo libro di Faletti e che non avessi letto i precedenti, per cui mi sono trovato spiacevolmente sorpreso. Può capitare. Solo che non è così, visto che, a parte "Fuori da un evidente destino", ho letto tutti i libri precedenti per cui pensavo di conoscere lo stile dell' autore, stile che sembra invece mutevole da un libro all' altro tanto che c'è da chiedersi maliziosamente se i libri sono tutti opera della stessa mano.
Ho trovato bellissimo e fresco l' esordio narrativo di "Io uccido", in cui la narrazione ed i dialoghi, nonchè i solìloqui intimi dei protagonisti, scorrevano valoci lasciando un eco nella mente del lettore, mentre al contrario nei successivi libri c'è stato un avvitamento delle parole, dei dialoghi fino ad arrivare, appunto, al libro ultimo nel quale dopo aver letto un centinaio di pagine sembra, nel lettore, non rimanere niente.
Aria, pensieri e parole in libertà, ricercate, ma che non lasciano nulla, non vogliono dire nulla. Sembra quasi che Faletti si sia messo a ricamare ogni frase, amplificandola ed estrapolandola dal contesto, direi forzandola. Insomma in parole povere una delusione, molto meglio Camìlleri che quando devo acquistare i tre libri tre ad ogni trimestre per Mondolibri, non faccio mai mancare dato che la mia scelta immancabilmente è: Camilleri + 2 libri a scelta. E meno male che Camilleri è un autore prolifico, così non rischio di finire tutte le avventure di Montalbano.
Tornando a Faletti in maniera forse drastica dico che è un libro vuoto, forse lo stesso vuoto che avvertiamo noi quando ci crediamo importanti, senza avere il conforto della fede in Dio.